FSC

When the Spirit meet the Game – Voci libere tra sport, diritti e appartenenza

Seminario finale del Religion Today Film Festival, un ultimo atto che ha messo al centro l’incontro tra spiritualità e sport, e il loro potere di generare inclusione
  18 novembre 2025

Dopo giorni intensi di proiezioni e premiazioni a Trento e in tutto il Trentino Alto Adige, il Religion Today Film Festival ha chiuso la sua 28ª edizione con il Seminario organizzato in collaborazione con la Facoltà di Scienze della comunicazione sociale

Il titolo di quest’anno - When the Spirit meet the Game – Voci libere tra sport, diritti e appartenenza - ha proposto un trinomio che parla di comunità: lo sport come linguaggio condiviso, i diritti come cornice etica, l’appartenenza come orizzonte di senso. Un invito a riflettere su come il cinema può raccontare e accompagnare percorsi di inclusione reale.

Programma:

  • Saluti istituzionali del Rettore prof. Andrea Bozzolo (UPS).
  • Lectio introduttiva di Lisa Martelli, Presidente RTFF: “Quando lo Spirito incontra il Gioco: l’idea”.

Panel “Voci libere tra…”

Un trittico di sguardi per attraversare il tema da prospettive complementari:

  • …sport – a cura di Andrea Morghen, Direttore artistico RTFF, con Giuseppe Andreana (Presidente Comitato Regionale CIP Lazio) e Martina Caironi (campionessa paralimpica).
  • …diritti – a cura di Andrea Farina (docente FSE).
  • …appartenenza – a cura di Carlo Macale (docente Unicusano)
  • Proiezione del cortometraggio Coop di Mujtaba Alhejji, menzione speciale della giuria Nuovi Sguardi (studenti FSC).
  • Dittico “Cinema e inclusione”:
    • Paola Pannicelli (Rai per il Sociale): “Voci Libere. Una esperienza di inclusione sociale”
    • Renato Butera (docente FSC): “Cinema, fede e sport: Momenti di gloria”

Terza parte: premi e visioni

  • Motivazioni della giuria Nuovi Sguardi: premio al film The Grizzlies di Miranda de Pencier e menzione di merito a Coop di Mujtaba Alhejji.
  • Proiezione di una sequenza di The Grizzlies.

Il seminario ha interessato in particolare coloro che considerano il cinema non soltanto un mezzo di intrattenimento, ma anche uno strumento di dialogo, una testimonianza dei diritti e uno spazio in cui costruire senso di appartenenza.